Il Manager dei parchi e delle aree protette è la figura che si occupa della gestione, della programmazione di iniziative e del controllo delle aree protette e dei parchi nazionali, regionali e comunali.

Questa figura professionale ha un elevatissimo livello di responsabilità all’interno degli organi amministrativi e di gestione delle aree protette, in quanto cura tutte le attività di programmazione, di gestione e di controllo delle aree che ricadono sotto la propria direzione. Egli coordina le attività amministrative e la progettazione dei piani di sviluppo delle aree sottoposte a tutela per la gestione dei boschi, delle acque e della fauna, pianificando iniziative economiche e sociali, nel rispetto delle peculiarità naturalistiche, che devono essere salvaguardate. In base ai documenti di programmazione, il Manager dei parchi e delle aree protette promuove attività di “fruizione turistica”, valutandone l’impatto sugli equilibri naturali e concorrendo alla tutela dell’ambiente e alla difesa del territorio. Questo professionista ha anche il compito di gestire i piani per l’organizzazione delle risorse umane e dei gruppi di lavoro che operano sul territorio delle aree tutelate. E’ inoltre sua cura instaurare e mantenere la rete di relazioni istituzionali ed informali sul territorio, favorire l’uso e lo sviluppo di energie alternative, sostenere azioni di sensibilizzazione e di comunicazione sullo sviluppo sostenibile e supervisionare le attività di ricerca scientifica, relative al monitoraggio ambientale dell’area protetta.

Competenze

Questa figura, in qualità di Esperto di pianificazione e di gestione territoriale, dispone di conoscenze approfondite sia sugli aspetti tecnici ed amministrativi, legati alla conduzione di un ente pubblico, che sulla legislazione ambientale (riferita soprattutto alle aree protette) e sui principi di conservazione della natura e dell’uso compatibile ed integrato delle risorse. Per svolgere questa professione è necessario possedere capacità organizzative, unite ad una spiccata autorevolezza e propensione alla leadership, per poter coordinare al meglio le risorse umane impegnate nel team di intervento, che gestisce le aree tutelate. Egli deve inoltre padroneggiare l’informatica ed i software applicativi finalizzati all’amministrazione, alla gestione ed al controllo, oltre ai data base relazionali ed ai sistemi GIS (Geographical Information System). Gli è richiesta infine la conoscenza di almeno una lingua straniera comunitaria, preferibilmente l’inglese.

Formazione

Si accede a questa professione attraverso una laurea in discipline tecnico-scientifiche come Scienze biologiche, Scienze agrarie o Veterinaria, Ingegneria civile, Scienze giuridiche, Scienze economiche o statistiche, Scienze politiche o sociali. E’ inoltre fondamentale mantenersi aggiornato sui seguenti temi: amministrazione, pianificazione territoriale, strumenti finanziari per lo sviluppo locale e normative ambientali.

Carriera

Per assumere la direzione di un parco nazionale, oltre al superamento di un concorso, indetto ogni due anni dal Ministero dell’Ambiente per l’iscrizione all’Albo degli idonei all’esercizio dell’attività (D.M. 10/08/1999), sono necessari almeno quattro anni di esperienza come Direttore di un parco regionale. Questa figura, dopo aver superato gli opportuni concorsi, può diventare Dirigente o Direttore anche all’interno dei ministeri o delle amministrazioni regionali.

Situazione di Lavoro

Il Manager dei parchi e delle aree protette esercita la sua attività come dipendente della Pubblica Amministrazione o come Consulente incaricato dagli enti di gestione delle aree protette. Nel caso dei Parchi nazionali, il Manager, di nomina ministeriale effettuata sulla base dell’Albo dei soggetti abilitati, svolge il ruolo di Direttore per cinque anni. Per tutte le altre aree protette (comunali, regionali, oasi naturalistiche, ecc.) il Manager può assumere incarichi professionali di durata variabile, anche se generalmente sono anch’essi di durata quinquennale. Questa figura, oltre a lavorare in ufficio, si sposta con frequenza, perché coinvolta in iniziative sul territorio. Come Dirigente di un parco o di un’area protetta regionale, la sua retribuzione minima, secondo il CCNL del personale delle regioni e delle autonomie locali, è di circa 36.000 euro lordi annui, mentre come Direttore di un parco nazionale, inquadrato come dirigente di I° fascia secondo il CCNL in vigore nei ministeri, la sua retribuzione minima è invece di circa 49.000 euro lordi l’anno.

Tendenze Occupazionali

L’esistenza nel nostro Paese di un rilevante patrimonio naturalistico, con oltre 1140 siti finora classificati, la creazione di nuove aree protette ed il consolidamento dei parchi già esistenti, considerato che non tutte le aree hanno un Direttore o una figura manageriale con compiti di gestione delle attività, fa presupporre un aumento dell’occupazione per questo profilo, caratterizzato anche nel prossimo futuro da una netta prevalenza maschile.

Figure Professionali Prossime

Le figure assimilabili al Manager dei parchi e delle aree protette sono quelle del Manager della gestione del territorio e dell’Esperto in sviluppo locale.