Carmine Di Ilio
Laureato in Scienze Biologiche all’Università degli Studi de L’Aquila nel 1972.
Nel 1993 consegue il PhD in Biotechnology al Cranfield Biotechnology Center (UK).
Dal 1981 ha insegnato – come ricercatore, prima, e professore associato, poi – Chimica e Chimica Biologica presso la Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università “G.d’Annunzio”, per divenire, nel 1991, ordinario di Biochimica Sistematica Umana presso lo stesso Ateneo.
Scadenza del mandato di Rettore: 31 ottobre 2017
Altri incarichi
Nel 1983 è stato Visiting Professor presso l’Università di Oxford.
Dal 1995 ad oggi è stato Direttore dell’Animal Care e del Servizio di Prevenzione e Protezione.
Dal 1991 al 1997 è stato Direttore dell’Istituto di Scienze Biomediche.
Preside della Facoltà di Medicina e Chirurgia dal novembre del 1997.
Dal 1999 al 2003 è stato Presidente del Comitato Locale di Etica per la Ricerca Biomedica.
Membro del Consiglio d’Amministrazione della Fondazione “Università G.d’Annunzio” dal 2003 e dal 2005 ad oggi ha esercitato le funzioni di Rettore Vicario.
Dal 1993 al1995 è stato Componente del Comitato di Gestione del Diritto allo Studio Universitario – Sede di Chieti.
Da aprile 1994 ad Aprile 1995 è stato Presidente del Comitato di Gestione del Diritto allo Studio Universitario – Sede di Chieti.
Da maggio 1995 ad Ottobre 1997 è stato Vice Presidente dell’Azienda per il Diritto agli Studi Universitari di Chieti.
Dal 1995 ad oggi è Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione Università “G. D’Annunzio”.
Dal 1991 al1997 è stato Direttore dell’Istituto di Scienze Biochimiche della Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università “G. D’Annunzio”.
Da novembre 1997 ad oggi è Preside della Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università “G. D’Annunzio” e Presidente del comitato dello sport Universitario.
Attività scientifiche e pubblicazioni
Da molti anni si dedica allo studio del ruolo che i fattori ambientali svolgono nello sviluppo delle patologie dell’uomo e allo studio delle basi molecolari per la predisposizione genetica a tali patologie.
La maggior parte del suo lavoro è rivolto alla comprensione dei meccanismi impiegati dalle cellule per proteggere se stesse contro agenti chimici tossici.
Specificamente ha svolto programmi di ricerca relativi agli enzimi della fase II del metabolismo degli xenobiotici e alla comprensione del loro ruolo nei meccanismi di protezione delle cellule contro i danni provocati da agenti chemioterapici, carcinogenici e dai radicali liberi.
In questo ultimo decennio, sviluppando le tecniche elettroforetiche e di spettrometria di massa, si è occupato dello studio del proteoma umano con l’intento di identificare biomarkers precoci di diverse patologie sistemiche.
Ha all’attivo più di 250 pubblicazioni su qualificate riviste internazionali.